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Paolo Rigano, arciliuto e chitarra barocca

Cinzia Guarino clavicembalo

 

                                      

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Tiziano Bagnati(1960)

Preludio e passacaglia

 

Andrea Falconieri (1585-1656).

Il Spiritillo Brando

 

Santiago de Murcia(1673-1739)

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Arcangelo Lori(XVII° sec)

Toccata dell’Arcangelo

 

Alessandro Scarlatti (1649-1725).

Toccata Nona

 

Anonimo (sec.XVII).

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Gaspar Sanz(1640-1710)

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Domenico Pellegrini(XVII° sec)

Chiaccona in Parte variate alla vera Spagnuola

 

Luigi Boccherini(1743- 1805).

Fandango (trascrizione per duo a cura di Cinzia Guarino)

 

 

Domenico Scarlatti(1685-1757)

Sonata K 32 Aria

 

Domenico Scarlatti(1685-1757)

Sonata k 517

 

                                                                   Paolo Rigano  (1957)

Corrispondenze

 

 

 

 

Come le cialde arrotolate del dipinto Le dessert de Gaufrettes di Lubin Baugin (1612-1663), il liuto e il clavicembalo sono ancora oggi strumenti croccanti e fragranti, capaci di accompagnare dolcemente una lunga stagione del repertorio europeo che dal contesto estense del primo Seicento (Alessandro Piccinini, Bologna 1566-1638), arriva fino alla Palermo contemporanea di Paolo Rigano (chitarrista liutista e compositore). L’itinerario non è rettilineo, perché attraversa il Mediterraneo più volte: da Gaspar Sanz (spagnolo attivo a Madrid fino al 1710) a Luigi Boccherini (lucchese del 1743 che concluse a sua volta la propria esistenza a Madrid nel 1805), da Alessandro Scarlatti a suo figlio Domenico (che dalle origini siciliane del padre giunsero a conquistare le tre capitali del sud: Napoli, Lisbona e nuovamente Madrid) ed altri ancora. Un simile andirivieni non è nuovo alla “musica antica” che – basata di per sé sulla dialettica tra oralità e scrittura – da decenni sperimenta alcune possibilità di sintesi e di osmosi. Queste poi producono dischi e concerti che evadono da una visione restrittiva della critica testuale (essere “filologici” non è un obbligo, se l’obiettivo non è la “filologia”) e delle prassi esecutive storiche (a loro volta leggibili anche come fonte d’ispirazione, perché la musica del passato non è solo “lezione” sulle gesta di un tempo lontano ma resta pur sempre musica, quindi fatta per insegnare, sì, per commuovere, certamente, ma anche per divertire).

Dapprima alcuni ensemble dediti al Medioevo, poi altri concentrati su repertori seriori, hanno imposto una pratica dello “strumento antico” che non lo relega al documentario e alla teca di museo ma ne indaga le possibilità trasversali. Un secolo di “musica antica” è bastato per convalidare la necessità che liuti, viole da gamba, clavicembali e serpentoni, controtenori e sopranisti tornassero a farsi sentire, ma siccome non sono fantasmi bensì esseri viventi, gli compete sia la rappresentanza di quello che è stato sia l’interazione con quello che è adesso. Se si facesse un censimento, si noterebbe probabilmente che numero dei clavicembali e dei liuti in circolazione nell’occidente globalizzato è superiore a quello degli strumenti che popolavano la vita musicale di antico regime, il che li rende soggetti culturali autonomi e “contemporanei” oltre che testimoni del trapassato remoto. Tali fenomeni di ibridazione hanno spinto alcuni commentatori a ritenere conclusa l’esperienza militante del recupero degli strumenti antichi e dei loro repertori, come si può leggere tra le righe di Bruce Haynes, The End of Early Music: A Period Performer’s History of Music for the Twenty-First Century (Oxford University Press, 2007) oppure di Thomas Forrest Kelly, Early Music. A very Short Introduction (Oxford University Press 2011); la genesi di nuovi programmi antologici e di concept album diversi dal modello “integrale di un’opera” o “ricostruzione di un contesto”, aperti alla trascrizione e all’arrangiamento oltre che all’interpretazione di brani originali, può essere discussa direttamente con chi la propone. Se s’intendono per militanza l’ostinato rigore e la fiducia nell’utopia della ricerca di verità attraverso la musica, anche se la “musica antica” dovesse improvvisamente tacere – ma questo non accadrà ancora almeno per un bel pezzo – la sua lezione sarebbe comunque giovata a tutti per capire che non si può suonare tutto nella stessa maniera, com’è accaduto nella tradizione prevalente del Ventesimo secolo. E com’è stato documentato in una prassi concertistica sempre crescente e in una discografia sempre più affollata, tanto da cercare nella speranza di unicità la sua unica ragion d’essere (incido e pubblico prime assolute e riscoperte così riduco la concorrenza e l’indecisione nella scelta, tipiche dei brani più spesso eseguiti).

Secondo Paolo Rigano «in un catalogo che ha costruito la propria autorevole reputazione collezionando repertorio monografico raro e spesso in prima esecuzione, la presenza del nostro lavoro è un attestato di stima e di apertura di vedute significativo, perché dimostra di voler reagire alle mutazioni in corso nell’ambiente musicale, nel quale anche “specialisti” come noi alimentano la propria vena creativa non solo tramite il dialogo coi colleghi più vicini ma anche con esponenti della musica contemporanea».

Lasciamo quindi al curioso e appassionato lettore la possibilità d’interpellare la bibliografia, le risorse online e il vasto repertorio del catalogo Tactus e delle sue note illustrative (per esempio di Boccherini, Scarlatti e Piccinini): le possibilità d’inquadrare il panorama della musica pre-classica da una prospettiva italiana sono molteplici. Circa la genesi del progetto il liutista palermitano continua precisando che «i brani scelti approfondiscono una ricerca sulla musica spagnola, italiana e anche siciliana già documentata in altre sedi, che adesso si focalizza sulla reciproca attrazione tra penisola Iberica e Italiana: la presenza di brani di Santiago de Murcia, assiduo viaggiatore e osservatore musicale, è in tal senso emblematica. La Spagna è quindi personificata dalla chitarra; l’Italia dal clavicembalo e l’arciliuto – adoperato per lo più in funzione accompagnamentale – funge da elemento di congiunzione». Un caso esemplare è il Fandango di Boccherini (in origine per quintetto d’archi con chitarra) che, spiega Cinzia Guarino, «viene eseguito trascrivendo per clavicembalo le parti degli archi e lasciandogli accanto la chitarra inalterata, ottenendo così un risultato timbrico particolarmente omogeneo e capace di far emergere la chitarra in una condotta delle parti ugualmente trasparente ma più incline all’idioma ispanico cui allude quella danza». «Di per sé – continua Guarino – l’esecuzione di brani solistici con l’aggiunta del basso continuo – per esempio le Sonate di Domenico Scarlatti o della Toccata del padre Alessandro – non è provocatoria né inaudita bensì plausibile e ampiamente documentata».

 

Curriculum

 

Paolo Rigano

Ha studiato chitarra classica presso il conservatorio V.Bellini di Palermo. Dal 1979 si dedica allo studio ed alla interpretazione della musica rinascimentale e barocca. Ha studiato liuto e tiorba con H. Smith ,E. Ferre’, K. Frantzen , A.Damiani, F.Marincola, ed ha partecipato ad importanti stages internazionali sulla tecnica liutistica e sulla interpretazione della Musica Antica. 
Ha tenuto numerosi concerti per il Valletta International Baroque Festival, la Stagione Concertistica dell'Associazione Le Masque a Strasburgo, Il Festival Rencontres Baroque de Neuwiller in Alsazia, il Festival Trigonale in Austria, il Festival Bir Miftuh di Malta, la Galerie Découverte di Parigi, il Festival Barocco di Malta, le X giornate di Brescia, il Teatro Massimo di Palermo, gli Amici della Musica di Palermo, di Trapani e di Messina , l'Associazione Musicale Etnea, La Accademia Barattelli dell' Aquila, la Jacopo da Bologna di Bologna, Il Victoria International Festival, la Settimana Internazionale di Musica Medievale e Rinascimentale di Erice,  il Centro di Musica Antica di Ginevra, il Festival “Suona Francese” , il Festival di Musica Magrebina di Algeri , l’ Associazione Antonio il Verso.

Ha partecipato come ospite a trasmissioni radiofoniche e televisive di  RAI 1- 2 - 3 , ed è stato ospite 2 volte della trasmissione Radio3  Suite.

E’ stato docente di liuto presso l’Istituto S . Ganassi di Catania, gli Amici della Musica di Palermo, i Corsi Internazionali di Musica Antica di Erice, il Festival di Gratteri. 

E' il cofondatore dell’ Arianna Art Ensemble e dell' Ensemble Affinita'  di Quarta.
Ha collaborato con : Gabriel Garrido, Giovanni Sollima, Enrico Onofri, Gemma Bertagnolli, Dmitri Sinkovsky,  Andrea Inghisciano, Marco Beasley, Eugenio Bennato, Alfio Antico .
Ha frequentato inoltre numerosi  corsi di tecnica e improvvisazione jazz con  E.Rava, P.Fresu, E.Cisi, S. D' Anna.
Dal 1998 si dedica anche alla composizione per strumenti antichi e moderni . Le sue musiche sono state eseguite al Mozarteum di Salisburgo, al Teatro Massimo di Palermo, al Teatro Politeama di Palermo, alla rassegna le  X Giornate di Brescia, al concorso internazionale di Senigallia, nella Stagione degli Amici della Musica di Palermo, Catania e Trapani, al Festival “Suoni del Mediterraneo” di Moncalieri , alla Galerie Découverte di Parigi al Festival Bir Miftuh di Malta ed in diverse trasmissioni televisive e radiofoniche della Rai 1 Rai 2 e Rai 3. 
Ha inciso 14 CD per importanti case discograche nazionali ed internazionali . Tra questi  “Il Vespro per lo Stellario della BeataVergine” per la casa K617,  ha vinto  il Premio internazionale del disco A.Vivaldi della  Fond. Cini di Venezia  ed il Diapason D’ Oro . 

Con Giovanni Sollima ha recentemente  inciso le Sonate per violoncello e b.c.  di Giovanni Battista Costanzi per l' etichetta discografica Glossa.

Ha recentemente inciso con l’Arianna Art Ensemble il CD “Cimbalu d’amuri” che è frutto di una ricerca storica-musicale sulle danze, canzoni e tonos in Sicilia al tempo dei Vicere’.

Suoi brani sono stati inseriti in raccolte edite dalla rivista New Age ed il Manifesto CD.
Dal 2007 è direttore artistico del “Festival di Musica Antica di Gratteri” e dal 2009 della StagioneConcertistica dell' Associazione MusicaMente.

 

 

Cinzia Guarino

Nata a Palermo, si è diplomata in pianoforte  con il massimo dei voti e la lode presso il 
Conservatorio “V.Bellini” della sua città, sotto la guida del Maestro Leandro Palacino e in
clavicembalo sotto la guida  del Maestro Basilio Timpanaro e consegue successivamente la laurea
in Biennio di Clavicembalo sempre presso il Dipartimento di musica antica di Palermo. Frequenta
i corsi di approfondimento e perfezionamento con specialisti nell’interpretazione della musica
antica e barocca e collabora con  Giovanni Antonini, Ottavio Dantone, Dmitry Sinkovsky,  Gemma Bertagnolli , Riccardo Minasi, Enrico Onofri, Ignazio Schifani, Elena Russo. E’ laureata al DAMS di Bologna. E’ vincitrice di numerosi premi
in prestigiose competizioni . Una fiorente attività concertistica la porta ad esibirsi per importanti
associazioni e stagioni concertistiche italiane e straniere : Ravenna Festival, Rovigo Cello City,
Festival internazionale di Malta, Trigonale Festival in Austria, Bir Miftuh Festival a La Valletta,
Festival “Suoni del Mediterraneo” di Moncalieri , Victoria International Arts di Gozo (Malta)
presso la Basilica di st. John a Gozo, Galerie Découverte di Parigi, Festival Suona Francese,
Teatro di Udine, Unione Musicale Torino, Teatro Regio di Parma, Teatro Rossini per gli Amici
della musica di Pesaro, le X Giornate di Brescia, Amici della Musica dell’ Aquila,
Festival “Les incontres baroques” a Neuwiller in Alsazia, Festival “Nuove Settimane Barocche di
Brescia” , Festival “L’Invenzione e l’armonia” a Mantova, stagione della Società Aquilana dei
Concerti,  stagione Antonio il Verso di Palermo, Associazione Le Masque a Strasburgo, stagione
Canone Inverso a Milano, stagione degli Amici della Musica di Palermo, Trapani, Messina ,
Associazione Musicale Etnea, Castelfranco Veneto per la Stagione Antiruggine , Fondazione
Erice Arte, Fondazione Luigi Bon, Ass. Filarmonica Eliodoro Sollima, Amici della Musica
Salvatore Cicero .Presidente dell’Associazione MusicaMente , da 14 anni  organizza il Festival
Internazionale di Musica Antica e gli Stages di Musica Barocca a Gratteri e una stagione di musica
barocca a Palermo, giunta alla XI edizione. Tra le produzioni discografiche : con Giovanni
Sollima ha recentemente  inciso, in prima registrazione moderna, le Sonate e le Sinfonie per
violoncello e b.c.  di Giovanni Battista Costanzi per l’etichetta discografica Glossa. Con il Consort di Dulciane Antonio Il Verso ed il cornettista Andrea Inghisciano , incide Ex tempore. Nel 2020 incide per Almendra il cd Cimbalu d'amuri , nel 2022 in duo con Paolo Rigano incide il cd “Corrispondenze”  per la Tactus,   in prossima con Arianna Art Ensemble il   cd “Fasch e Telemann” .

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Titolo 2

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